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Questo argomento viene trattato per primo nell’Hatha PradhipiKa, nella Geranda Samitha viene sviluppato subito dopo le tecniche di purificazione e nel terzo punto dopo Yama e Nyama nello Yoga  Sutra di Patanjali. Proprio in questo testo è descritto il requisito fondamentale dell’asana “sthirasukham asanam” (Yoga Sutra II,46) la posizione deve essere stabile e confortevole. La postura eseguita in questo modo conduce ad una forma di stabilità fisica e mentale in grado di far emergere nel praticante un “sentimento di apertura” attraverso il quale è vanificato il conflitto delle ‘coppie di opposti’.

Dal punto di vista della fisiologia questo significa che nelle asana non vi deve essere conflitto nei processi interni delle attività del sistema neurovegetativo e deve essere coinvolto il sistema parasimpatico che determina il rilassamento.

Prima di acquisire la posizione è necessario un lavoro di preparazione a livello muscolare ed articolare che può svilupparsi sottoforma di sequenza dinamica o posizioni più semplici, segue l’esecuzione della postura statica mantenuta a lungo, con la quale si sviluppa un lavoro profondo sia a livello del corpo grossolano che di quello energetico. Questa asana è seguita a sua volta da altre posizioni e movimenti (dette di compensazione) che lavorano sui gruppi muscolari antagonisti.

Possiamo distinguere quindi due fasi: quella dinamica, di allenamento o acquisizione, e la fase posturale statica. Caratteristiche dell’asana statica sono: immobilità assoluta, mantenimento della posizione senza sforzo e per tempi progressivamente più lunghi, consapevolezza del respiro e consapevolezza diffusa in tutto il corpo, senza disperdersi all’inseguimento di vari stimoli e pensieri.

Nell’asana eseguita in questa modalità i muscoli sono sistematicamente allungati al di là del loro limite di elasticità normale.

  • Gli obiettivi dell’asana sono: assicurare una condizione di armoniosa cooperazione nei vari sistemi sottili e grossolani.
  • Allenare il sistema nervoso e le strutture praniche (nadi e chakra) ad un progressivo potenziamento energetico
  • Indurre uno stato di stabilità e quiete mentale, tramite il controllo del respiro, le tecniche di concentrazione (dharana) e attraverso la stimolazione degli strati subcorticali del cervello e del parasimpatico.

Nelle Asana l’azione della postura viene incentrata sull’allungamento della colonna vertebrale, sugli organi viscerali e sulle radici nervose del tronco. Tutti i nervi vengono tonificati e rafforzati per permettere al praticante di sopportare l’energica azione di Kundalini.

La pratica delle asana determina una stimolazione delle ghiandole endocrine con la conseguente secrezione di neurotrasmettitori, inoltre si determinano cambiamenti pressori e modificazioni dei movimenti profondi del respiro che stimolano le risposte dei viscero-recettori, ne deriva una stimolazione del parasimpatico con conseguente rilassamento e stabilità emotiva del praticante.

Per lo stretto rapporto esistente tra posture e caratteristiche psichiche-personalità (per es.  introversione e chiusura in avanti delle spalle; aggressività ed ipertonicità. ecc.) le asana, ripristinando un assetto scheletrico e muscolare ottimale, inducono anche cambiamenti della personalità, in modo del tutto involontario. Poiché l’attività corticale è sedata, non può infatti interferire con tale processo, così che nuove tensioni emotive non si possono produrre durante la pratica a causa di giudizio ed interpretazione sul materiale psichico emerso.

Nelle posizioni capovolte, in particolare, vengono stimolati meccanismi cardiovascolari: il cervello viene irrorato perfettamente, inoltre allo scopo di evitare un afflusso troppo violento di sangue si innesca un meccanismo riflesso per tenere sotto controllo l’intensa circolazione cerebrale che manterrà poi la pressione del sangue a livelli ottimali per tutta la giornata. Viene così ulteriormente stimolato l’aspetto parasimpatico del sistema neurovegetativo.

Tanto le posizioni capovolte, quanto quelle di equilibrio stimolano il vestibolo dell’orecchio interno. Per contrastare la forza di gravità in queste posizioni viene intensamente impegnato l’asse ipotalamo- cervelletto (responsabile dell’equilibrio), che si sostituisce al controllo del pensiero conscio con una conseguente liberazione di tensione.

Le asana insistono sui vari movimenti della colonna vertebrale: piegamenti in avanti (flessione), piegamenti indietro (estensione), piegamenti laterali, rotazione. Quando i movimenti sono lenti i muscoli profondi e i legamenti della colonna vertebrale vengono stirati in varie direzioni, migliorando la circolazione del sangue sia dei gruppi muscolari che intorno alle articolazioni: questo produce un miglioramento della nutrizione dei tessuti e dell’eliminazione delle tossine, con un aumento dell’elasticità delle giunture.

ASANA RILASSANTI

Nello yoga il rilassamento deve essere collegato con la consapevolezza.

Sia lo stress dovuto all’ambiente esterno che i processi interni del pensiero e dell’emozione producono tensioni, blocchi ed un assorbimento inutile di energia. Il rilassamento non è un momento di passività, bensì di lucida presenza, un momento per sbloccare coscientemente lo stress ormai somatizzato e liberare la psiche dai condizionamenti.

SHAVASANA (la posizione del cadavere) è la posizione più adatta per il rilassamento.

Dal punto di vista anatomico il corpo si trova in uno stato di riposo in cui oltre alla minima attività prodotta dal sistema neurovegetativo, a garanzia del giusto tono e del buon assetto scheletrico, non emerge alcun fenomeno volontario di antagonismo muscolare, inoltre riduce la gravità da contrastare e facilita la circolazione del sangue.

Durante il rilassamento lo stato mentale è vigile e con consapevolezza si passa in rassegna in modo accurato tutta la struttura corporea poi coscientemente si segue il respiro addominale, che diventa oggetto di attento ascolto (prana dharana). Allentare le tensioni muscolari avrà come corrispettivo la liberazione di tensioni mentali e anche il prana dharana avrà un effetto di sedazione sul sistema nervoso.

(vedi anche Yoga Nidra in EVENTI)

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